Un post di sconcertante violenza verbale, tanto quanto l’efferato omicidio commesso. Le parole, cariche di sfida e totale mancanza di pentimento, arrivano direttamente dall’assassino reo confesso di Santo Romano, un ragazzo di appena 17 anni, subito dopo la pronuncia della sua condanna. La frase incriminata, pubblicata sui social network, suona come uno schiaffo alla giustizia e al dolore straziante inflitto alla famiglia della vittima.
“18 anni e 8 mesi me li faccio sul c…”. Questa l’agghiacciante esternazione del giovane omicida, un’affermazione che trasuda arroganza e disprezzo per la gravità del suo crimine e per la sofferenza causata. Un messaggio che non mostra alcun segno di resipiscenza, ma anzi ostenta una inquietante noncuranza nei confronti della pena inflittagli. La sua spavalderia online appare come una vera e propria sfida allo Stato e alle istituzioni, un pugno nello stomaco per chi crede nel valore della giustizia e nel rispetto per la vita umana.
L’indignazione che serpeggiava già ieri, all’annuncio di una condanna giudicata da molti troppo mite per un atto così brutale, oggi si acuisce ulteriormente di fronte a questa ostentata mancanza di empatia e di consapevolezza. Il post del ragazzo, diffuso rapidamente sui social media, sta generando un’ondata di sdegno e rabbia, amplificando il dolore per la perdita di Santo Romano, un giovane descritto come una persona perbene che non meritava un simile tragico destino. La leggerezza con cui l’assassino sembra affrontare la sua pena riapre ferite profonde e solleva interrogativi inquietanti sulla sua reale rieducabilità e sul messaggio che questa vicenda trasmette alla società.