“Dopo il mancato insediamento della Gigafactory a Termoli, che ha comportato la perdita di un investimento finanziario stimato in circa 2 miliardi di euro, la classe dirigente della Regione Molise sembra ora intenzionata, incredibilmente, a rinunciare anche alla gestione diretta del Parco Nazionale del Matese. Una scelta che solleva forti perplessità, considerando il potenziale strategico rappresentato dall’area territoriale dell’Appennino sannita, peraltro puntualmente messo in evidenza da diverse amministrazioni molisane” Così in una nota Domenico Rotondi, dell’ Associazione culturale Togo Bozzi.
“Il rischio è quello di perdere il controllo su una risorsa fondamentale, proprio mentre la governance assume un ruolo chiave nella gestione dei fondi europei destinati alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo produttivo. Cresce, perciò, il numero di osservatori che, dietro queste indecisioni giudicate improvvide, vedono il pericolo di una progressiva marginalizzazione del Molise, nonché una concreta minaccia alla sua autonomia amministrativa.
I numeri parlano chiaro: nei soli Parchi Nazionali italiani — attualmente 24 — operano 328 mila imprese, con circa tre milioni di lavoratori. Un comparto che genera un valore aggiunto superiore ai 100 miliardi di euro, pari al 10,6% dell’intera economia nazionale.
Per fugare i rischi suindicati, i Comuni del Molise, d’intesa con le realtà appenniniche della provincia di Benevento, farebbero bene a rifiutare ogni forma di carrozzone politico voluto da chi rema contro il futuro della Regione Molise”, conclude l’associazione.