Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha seminato il panico questa mattina tra la popolazione di Napoli e dei Campi Flegrei. L’evento sismico principale è stato seguito da uno sciame sismico che ha registrato altre due scosse di magnitudo significativa, rispettivamente di 2.1 e 3.5. L’intensità del sisma ha immediatamente richiamato alla memoria l’episodio del 14 marzo scorso, quando un’altra scossa, inizialmente registrata anch’essa come 4.4 (poi rivista a 4.6), aveva terrorizzato la zona durante la notte.
Nonostante la comprensibile preoccupazione, gli esperti del settore sottolineano come, al momento, non si registrino evoluzioni preoccupanti legate al fenomeno del bradisismo in corso nei Campi Flegrei. Tuttavia, il professor Giuseppe De Natale, vulcanologo dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha chiarito che la persistenza delle scosse è strettamente legata alla continuazione del sollevamento del suolo.
Secondo il professor De Natale, intervistato da Fanpage.it, “Finché dura il sollevamento del suolo, queste scosse continueranno“. L’esperto ha evidenziato come la velocità di sollevamento si sia ridotta rispetto al picco di marzo, passando da 3.0 a 1.5 centimetri al mese. Nonostante questo rallentamento, la velocità attuale rimane comunque elevata se confrontata con il periodo precedente al 15 febbraio, quando si registrava un sollevamento di circa 1 centimetro al mese. Pur diminuendo la frequenza degli eventi più intensi, la correlazione tra il bradisismo e l’attività sismica rimane un fattore determinante.