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Ventisei anni compiuti da poco, una vasta platea di follower sui social media conquistata anche attraverso accese (e forse orchestrate) liti virtuali, qualche precedente con la giustizia e, infine, l’arresto durante la notte di celebrazioni per il quarto scudetto del Napoli: questo è il profilo di Michele Napolitano, il tiktoker napoletano di 26 anni finito in manette. I carabinieri lo hanno bloccato mentre, in sella a uno scooter con altre due persone, tentava di forzare un varco e con una pistola nascosta. Una situazione, questa volta, ben più grave dei suoi consueti dissing online, che lo porterà a rispondere di possesso illegale di arma da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale.
L’arresto è avvenuto in via Acton, nel contesto del piano viabilistico predisposto per i festeggiamenti. Napolitano, in sella a uno scooter con altri due individui, ha cercato di superare un blocco stradale. L’intervento dei carabinieri ha scatenato la sua fuga a piedi verso i giardini del Molosiglio. Durante la corsa, il tiktoker si è disfatto di una pistola: un revolver carico con sei proiettili nel tamburo. Una volta raggiunto, ha ingaggiato una colluttazione con i militari, causando loro lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Ironia della sorte, in questa circostanza i social media, abituale palcoscenico delle sue controversie, si sono rivoltati contro di lui. Alcuni passanti lo hanno riconosciuto durante le fasi dell’arresto (su Tiktok vanta oltre 700mila follower e 220mila su Instagram), riprendendo la scena con i loro smartphone. Il video dell’arresto, in cui si vede Napolitano in manette, è diventato rapidamente virale, amplificando la portata della vicenda.
