Ricorre oggi, 24 giugno 2025, l’undicesimo anniversario della tragica morte di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni scaraventata dall’ottavo piano di un palazzo nel Parco Verde di Caivano. Un delitto efferato, maturato in un contesto di abusi sessuali che la piccola subiva da tempo nella casa dei vicini. Per non dimenticare questa atroce vicenda e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche delle aree urbane più vulnerabili, oggi si celebra per la prima volta la Giornata nazionale delle periferie urbane, istituita dalla legge 170/2024 e approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati. Un’iniziativa che mira a fare luce sulle emergenze e a promuovere la riqualificazione di quei territori troppo spesso dimenticati dalle Istituzioni.
Domenica Guardato, la mamma di Fortuna, vive un dolore lancinante e una battaglia che dura da undici anni. “Chicca l’ho voluta, l’ho desiderata così tanto e me l’hanno ammazzata. Darei la vita per farla ritornare”, confida la signora Guardato, che si è trasferita al Nord lontano da Caivano. La sua testimonianza è un monito sulla crescente paura che attanaglia il mondo e le periferie: “Certe cose non dovrebbero mai accadere. I bambini si fidano degli adulti. Non penserebbero mai che possano succedere determinati fatti. Ma il mondo è cambiato, c’è solo da avere paura”. Un dolore che si somma alla preoccupazione quotidiana per il figlio ventenne, in un contesto dove “tra ragazzini girano coltelli, pistole”. Nonostante il lutto incolmabile, Domenica ha ritrovato un raggio di luce con la nascita della piccola Fatima a gennaio 2024, un “bellissimo dono” che tuttavia non potrà mai sostituire la sua amata Fortuna.
L’istituzione della Giornata delle Periferie è un’occasione cruciale, come sottolinea l’onorevole Alessandro Battilocchio, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie e primo firmatario della proposta di legge. “Questa data tragica deve essere l’occasione per non dimenticare e per mettere in luce le tante problematiche e criticità ancora sul campo nelle aree periferiche del nostro Paese”, spiega il deputato. La commissione ha già svolto 25 missioni, evidenziando ambienti insalubri e la mancanza di servizi nelle aree più emarginate del Paese. L’obiettivo è duplice: denunciare le criticità e al contempo valorizzare le “buone pratiche ed esperienze positive di riqualificazione, rinascita e partecipazione” che possono portare speranza e opportunità ai bambini e ai giovani italiani che vivono in queste zone.