“55. Sono i suicidi avvenuti nelle carceri italiane dall’inizio del 2025: il segno di una malattia lenta e profonda, a cui la politica non vuole – o non riesce – a dare una risposta concreta.
L’ultimo caso si è verificato proprio a Benevento, una città che sembra immobile, dove tutto appare sempre “a posto”, ma il suo carcere, come la maggior parte di quelli italiani, è sovraffollato e privo di adeguati servizi rieducativi. Non per colpa di chi lo dirige o della polizia penitenziaria – anch’essi vittime delle scelte politiche – bensì per l’assenza delle istituzioni, che sul tema del carcere e dei detenuti hanno fatto soltanto propaganda elettorale”. A scriverlo in una nota è Stefano Orlacchio, vice segretario del Pd di Benevento.
“Emblematico l’atteggiamento del Ministro “liberale” Nordio, che nega ogni legame tra il drammatico numero di suicidi, il sovraffollamento e il malessere diffuso nelle strutture penitenziarie. Un atteggiamento confermato anche dai suoi provvedimenti legislativi: con il solo “DDL Sicurezza” sono stati introdotti nuovi reati e si è arrivati ad aggiungere complessivamente circa 400 anni di reclusione.
In questo contesto assumono particolare rilievo le parole del Garante regionale dei detenuti, dott. Samuele Ciambriello, che in una recente intervista ha sottolineato la necessità di immaginare un carcere diverso, capace di mettere davvero al centro la rieducazione e la salute mentale del detenuto. Il carcere non deve essere vissuto come un’agonia, ma come un’occasione per rimettersi in gioco e tornare nella società come persone in grado di dare un contributo positivo alla comunità.
Anche quest’anno, come Partito Democratico, intendiamo visitare il carcere di Benevento insieme a una delegazione di altre forze politiche, in primo luogo i Radicali Italiani, protagonisti di una coraggiosa battaglia nazionale per i diritti dei detenuti. Inoltre, proporrò personalmente al gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Benevento una mozione che impegni le istituzioni a un monitoraggio costante delle condizioni della struttura e a una trasparente informazione nei confronti della cittadinanza”, conclude Orlacchio.