Sabato 11 ottobre, negli spazi della galleria mondoromulo arte contemporanea a Castelvenere, si terrà l’inaugurazione della mostra di Alessandro Trapezio “Now I see you, Now you see me” a cura di Francesco Creta. La mostra porta in esposizione due progetti del fotografo di origine spezzina mettendoli in relazione tra loro sulla questione dello sguardo. Infatti, se in Closer, omaggio alla serie di foto realizzate da Dino Pedriali a Pasolini, siamo noi a spiare la performer Gaia Ginevra Giorgi, al contrario nei poster da riviste patinate di Power, Corruption & Lies ci troviamo assaliti dallo sguardo delle modelle fino a sentirci gli occhi addosso.
Lo sguardo e il dato voyeuristico sono principio fondamentale su cui questi progetti si incontrano e si scontrano in un continuo ribaltamento di ruoli dove si passa da un ruolo passivo ad uno attivo in un attimo. Trapezio, infatti, rompe i canoni del rapporto modella-fotografo presentando prima di tutto la connessione creata nel lavoro, più che la perfezione estetica e tecnica di una posa creata, dove attraverso lo sguardo viene deciso il momento adatto in cui scattare. Un racconto che parla attraverso le espressioni e che non cade mai nell’oggettificazione del soggetto, che rimane sempre padrone del proprio ritratto. La scelta di un titolo che si specchia in sé stesso diviene programmatica, questa è una mostra che vive nella contraddizione dove l’unica costante rimane seguire lo sguardo, che sia del fotografo, della modella o di chi sta visitando la mostra.
Alessandro Trapezio (La Spezia, 1981) vive e lavora tra Bologna e la Lunigiana. Il suo lavoro si concentra sulla narrazione visiva di persone, comunità e giovani artisti, con un’attenzione particolare alla quotidianità, alla memoria e agli istanti sospesi del passato. Le sue immagini evocano un senso di intimità, nostalgia e vitalità giovanile, muovendosi tra documentazione e poesia. Ha collaborato con testate come Il Mucchio Selvaggio, Rumore, Artribune e Abitare, e con artisti quali Flavio Favelli, Jacopo Benassi, Xabier Iriondo e Stefano Pilia. Ha pubblicato i libri Love Will Tear Us Apart Again (2014), TEN! (2016) e By This River (2022). Nel 2022 ha realizzato il progetto CLOSER per il centenario di Pier Paolo Pasolini, presentato in una serie di mostre tra Bologna e Roma. Ha esposto in manifestazioni di rilievo come Fotografia Europea, SIFest e al CAMeC di La Spezia. Del 2024 la mostra Moraduccio, in collaborazione con Italo Zuffi a cura di Antonio Grulli. Da un anno è docente di tecniche di fotografia presso l’Istituto d’Arte Applicata e Design (IAAD) di Bologna.
Comunicato stampa



