Dal 26 maggio inizia uno sciopero della fame ad oltranza in diversi comuni italiani. Dal Sud al Nord, Castelbuono, Mazara del Vallo, Polizzi Generosa, Castel dí Lucio, Gangi, Camini, Sant’Angelo de’ Lombardi, Morra De Sanctis, Benevento, Villaricca, Trevignano Romano, Tollo, Novara, Torino e la giunta regionale dell’Umbria guidata da Stefania Proietti, sono alcuni delle decine degli enti locali che, attraverso i presidenti, i sindaci e i consiglieri comunali, hanno aderito alla proposta del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta di digiunare per chiedere alla Nostra Repubblica un chiaro segnale di denuncia degli eccidi che si stanno perpetrando a Gaza, la liberazione di tutti gli ostaggi, la fine delle violenze contro tutti i civili in Medio Oriente.
La proposta del Mean è sostenuta anche dagli oltre mille amministratori locali – sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali – che convergono nella Rete di Trieste, i quali hanno indetto contemporaneamente per lunedì 26 maggio una giornata di digiuno per Gaza.
Gli amministratori si uniscono all’”accorato appello di papa Leone XIV a “consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate”.
“Noi sindaci e amministratori dei Comuni italiani, che da anni combattiamo le forze terroristiche delle mafie e i sistemi omertosi che ne hanno protetto la crescita nei decenni, e che abbiamo contrastato con tutta la nostra forza la violenza e l’illegalità di questi sistemi “clanici”, sappiamo bene che non si può distruggere un’organizzazione del terrore, quale è Hamas, uccidendo deliberatamente tutte le popolazioni che abitano nel suo stesso territorio”, si legge nella nota del MEAN. “Pur desiderando la liberazione immediata di tutti gli ostaggi, sappiamo che queste violenze non troveranno alcuna giustificazione in futuro, nemmeno se avessero il potere di riportarli a casa sani e salvi. Sappiamo altresì che le violenze di questi giorni, perpetrate dal Governo di Israele contro la popolazione civile, oltre che a costituire un inenarrabile crimine a dispregio del diritto internazionale , alimenteranno per i prossimi decenni la rabbia, l’odio, il desiderio di vendetta e il proselitismo delle organizzazioni terroristiche. Non potendo intervenire con il potere di una forza militare internazionale in grado di fermare questi massacri, ma non potendo restare in silenzio, comunichiamo di avviare, a partire dal 26 maggio 2025, uno sciopero della fame ad oltranza, e promuoveremo anche, dove sarà possibile, una temporanea occupazione delle aule consiliari dei nostri Comuni, in attesa che la nostra Repubblica dia un chiaro segnale per pretendere la fine di questo eccidio”
Per la rete di Trieste spiega Francesco Russo, già senatore, vicepresidente del Consiglio regionale in Friuli Venezia Giulia: «Vorremmo che dalle nostre città e dai nostri territori si levassero quello spirito di pace e quella voce profetica che faceva sognare a Giorgia La Pira “un sistema di ponti che unisca le città per unire le Nazioni”».
A Benevento hanno aderito al digiuno per Gaza, i consiglieri comunali Angelo Moretti, che è anche promotore nazionale dell’iniziativa e che sosterrà lo sciopero per l’intera settimana, Luigi Diego Perifano, Vincenzo Sguera, Floriana Fioretti, Giovanna Megna, Giovanni de Lorenzo, Raffaele De Longis, Maria Letizia Varricchio, Francesco Farese. Aderisce allo sciopero anche Ettore Rossi, coordinatore del Laboratorio per la Felicità Pubblica.