Sabato scorso a Piedimonte Matese Francesco Nardone, Responsabile Rapporti Istituzionali di Futuridea, ha partecipato ad un dibattito sulla Strategia d’Area Alto Matese a cui puntano i sindaci dei 17 comuni inseriti nel piano di intervento SNAI – Strategia Nazionale Aree Interne.
“L’ occasione – afferma Nardone – è stata propizia per ragionare sul Piano Nazionale che prevede testualmente per alcune aree (Obiettivo 4) ‘un accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile. Un numero non trascurabile di Aree interne si trova già con una struttura demografica compromessa oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività. Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono nemmeno essere abbandonate a sé stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita’.
La fotografia è chiara – commenta Nardone – . A questa dichiarata eutanasia dei territori dovrebbe corrispondere una azione forte, una visione etica e politica che metta al centro un nuovo progetto. Qualcosa che dica forte e chiaro che bisogna uscire dalla retorica dei borghi e dalla monocultura turistica. Che senza un rilancio dell’agricoltura, del ricambio generazionale e del reddito delle aziende agricole non c’ è futuro. Che occorre investire in attività di giovani e donne, in processi di innovazione e attività ad alto valore aggiunto. Che bisogna una volta per tutte superare la ideologia tossica che non ha consentito in questi anni una discussione laica sul tema delle migrazioni.
Non affrontare questi nodi – conclude Nardone – significa abbandonarsi all’ idea che il destino delle aree interne sia ineluttabile, ignorando l’ idea che la crisi oggi travolge i piccoli comuni, ma domani sarà estesa a tutto il Paese”.