La Giunta di Benevento, presieduta dal sindaco Mastella, ha dato via libera all’intitolazione ad Alcide De Gasperi della nuova sede comunale che a viale Principe di Napoli ospiterà Servizi sociali e Avvocatura che diventerà dunque Palazzo Alcide De Gasperi.
“Colmiamo – spiega il sindaco Clemente Mastella – una lacuna storica perché in città mancavano intitolazioni a quello che è unanimemente considerato come tra i maggiori statisti europei del Dopoguerra”.
Nella delibera si richiama ‘lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto” e ancora sottolineato “le sue abilità di statista che si rivelarono impareggiabili all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, dove in seno a complessi negoziati internazionali, seppe raggiungere equilibri che affermarono nuovamente la dignità dell’Italia gravemente compromessa dalla dittatura’, come spiegato recentemente dal Capo dello Stato Mattarella e lo straordinario contributo degasperiano alla costruzione del welfare in Italia: “Di eccezionale, epocale rilievo fu però soprattutto l’apporto che con una efficace attività di governo diede alla ricostruzione sociale ed economica del Paese, dopo le macerie della Guerra. Avviando e promuovendo la grande riforma agraria, diede vita al più grande piano di distribuzione della ricchezza dall’Unità: furono espropriati e distribuiti circa 800 mila ettari a 113 mila famiglie contadine. Un esempio di welfare e di politica per le fasce vulnerabili che ha segnato indelebilmente la società italiana. Nel 1950 diede vita alla Cassa per il Mezzogiorno, che è stata una fonte di finanziamento cruciale per risollevare le sorti della società meridionale e accorciare il gap tra il Mezzogiorno e le regioni più ricche del Paese, dotando il Sud di infrastrutture e servizi che non c’erano. Fu sostenitore del Piano Ina-Casa, ideato da Amintore Fanfani, partire dal 1949 furono realizzate 355 mila abitazioni in 14 anni, rilanciando l’occupazione attraverso l’impiego nei numerosi cantieri di maestranze operaie, artigiane, di ingegneri e di architetti. Un ambizioso progetto che fu a lungo un punto di riferimento nelle attività di edilizia pubblica agevolata in Italia”, si legge nel provvedimento approvato dall’Esecutivo.