A un mese dalla tragedia che ha strappato alla vita Francesco Pio De Luca, il giovane sannita 17enne rimasto vittima di un drammatico incidente stradale nel rione Libertà di Benevento, la sua famiglia, gli amici più cari e l’intera comunità si preparano a ricordarlo con una messa in suo suffragio. L’appuntamento è per sabato 21 giugno alle ore 18.30 presso la chiesa di San Modesto, nel cuore del quartiere dove Francesco è cresciuto e dove ancora oggi si avverte forte la sua assenza.
Il dolore è ancora vivo, bruciante. Francesco Pio era un ragazzo solare, amato da tutti, con una passione per il calcio che lo legava in modo speciale all’ASD De Vita Soccer, la società sportiva che oggi, insieme ai genitori Orlando e Mariaconsiglia, chiede che venga fatta giustizia.
La sera dell’incidente, avvenuto all’altezza dello stop di via Cocchia, Francesco era a bordo di uno scooter insieme a un amico, quando un’auto non si sarebbe fermata allo stop, travolgendo i ragazzi. Un impatto violento, una scena drammatica, e poi giorni di dolore e preghiere fino all’inevitabile notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere.
Ora le indagini sono nelle mani degli inquirenti, che stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Famiglia e amici attendono risposte, attendono giustizia.
“Non vogliamo smettere di parlare di Francesco – scrivono con voce rotta ma determinata gli amici dell’ASD De Vita Soccer – perché avevamo ancora bisogno di lui. Ma ad oggi ci vediamo costretti a rincorrere i tempi della giustizia con l’incubo che nessuno paghi per la morte del nostro Francesco.”
Parole che pesano come macigni, pronunciate da chi ha condiviso sorrisi, sogni e passioni con quel ragazzo che in campo dava tutto sé stesso, e nella vita portava con sé la forza e l’innocenza dei suoi 17 anni.
Il trigesimo non sarà solo un momento di preghiera, ma anche di memoria attiva. Perché Francesco Pio De Luca non venga dimenticato. Perché dietro ogni giovane vita spezzata resti forte il monito che certe tragedie non devono più accadere. E che, soprattutto, nessuna morte resti impunita.