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Campania Popolare: “Sicurezza sul lavoro, serve svolta radicale”

Campania Popolare: “Sicurezza sul lavoro, serve svolta radicale”


“Un’altra vita spezzata nel Sannio. Nella notte di venerdì 31 ottobre, una guardia giurata di 55 anni, originaria di Benevento, è morta travolta da un cancello in ferro nei pressi della stazione ferroviaria di Tufara Valle, nel comune di Apollosa, chiusa da anni per i lavori di rifacimento della linea Eav. Secondo le prime ricostruzioni, il cancello sarebbe improvvisamente uscito dai binari, travolgendo l’uomo che stava operando in zona”.

Così in una nota Campania Popolare che esprime vicinanza alla famiglia della vittima, “l’ennesima di una lunga serie di una lunga serie di morti sul lavoro che colpiscono il nostro territorio: solo pochi mesi fa, nel luglio scorso, due uomini di Sant’Angelo a Cupolo avevano perso la vita in due diversi incidenti. Tre morti in pochi mesi, nello stesso territorio, non sono una fatalità, ma il sintomo evidente di una politica che non tutela i lavoratori e che ha reso la sicurezza sul lavoro una questione secondaria. Queste morti si inseriscono in un contesto drammatico: la Campania resta una delle regioni d’Europa con il più alto tasso di disoccupazione (15,6% secondo Eurostat 2024), con oltre il 40% di lavoratori e lavoratrici impiegati senza contratto o in forme irregolari. E l’irregolarità è sintomo di disattenzione e di assenza di tutele, in un mercato del lavoro segnato da desertificazione industriale, sfruttamento e mancanza di controlli, dove la precarietà è diventata una regola e la sicurezza un lusso.

Per questo crediamo sia sempre più necessario cambiare tutto e per farlo basterebbe davvero poco, come ribadiamo da anni nelle piazze e nei luoghi di lavoro della nostra regione. Crediamo serva urgentemente un programma di rottura che comprenda alcuni punti fondamentali come: poteri ispettivi e sanzionatori alle Polizie Locali, come già avviene in Emilia-Romagna, per contrastare il lavoro nero e le condizioni insicure. Un beneficio economico per chi denuncia lo sfruttamento, perché chi rompe il silenzio non deve essere lasciato solo. Un Osservatorio permanente sulla sicurezza e una cabina di regia regionale per le crisi industriali, con poteri effettivi di intervento. Criteri di premialità nelle gare d’appalto per le aziende che rispettano i contratti e garantiscono condizioni sicure e stabili ai propri lavoratori. Un salario minimo regionale di almeno 10 euro lordi all’ora per tutti i lavoratori delle partecipate e degli appalti pubblici. Piani di formazione continua e reinserimento per i lavoratori espulsi dal mercato o impiegati in settori a rischio. La sicurezza sul lavoro non è un costo ma un diritto. È una responsabilità politica, che chi governa deve assumersi”.

L’articolo Campania Popolare: “Sicurezza sul lavoro, serve svolta radicale” proviene da Cronache del Sannio.



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