Si è svolta questa mattina in piazza Castello la tradizionale cerimonia per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ai piedi del Monumento ai Caduti si è tenuto lo schieramento del picchetto d’onore e l’alzabandiera, alla presenza delle massime autorità civili e militari.
Il prefetto Raffaela Moscarella, insieme al neo comandante provinciale dei carabinieri Marco Keten, al sindaco Clemente Mastella e al presidente della Provincia, Nino Lombardi, ha deposto una corona di alloro ai piedi del Monumento, rendendo omaggio a quanti hanno sacrificato la propria vita per la patria. Successivamente è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica, seguito da quello del Ministro della Difesa, affidato al comandante dei carabinieri. Hanno poi preso la parola il sindaco e il presidente della Provincia. A testimonianza della partecipazione collettiva e del valore civico della ricorrenza, erano presenti le associazioni combattentistiche e d’arma, con labari e gonfaloni, l’Unicef e una rappresentanza di studenti degli istituti scolastici cittadini e provinciali. Le musiche, curate dagli allievi del Conservatorio “Nicola Sala” sotto la direzione del maestro Vincenzo D’Arcangelo, hanno accompagnato i momenti salienti della cerimonia.
“In questa giornata ricordiamo il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per l’ideale di pace, che ci impegniamo a vivere e rinnovare quotidianamente” ha dichiarato il prefetto Moscarella. “Il nostro è un lavoro costante per costruire la pace, e vogliamo trasmettere questo messaggio soprattutto ai giovani, che oggi abbiamo coinvolto nella cerimonia e che sono stati protagonisti anche nel conferimento delle onorificenze al merito della Repubblica”. Nel suo intervento, il sindaco Clemente Mastella ha richiamato il valore storico e morale della ricorrenza: “Ricordiamo milioni di italiani che nei conflitti mondiali hanno sacrificato la loro giovinezza e la loro vita. È giusto onorarli, anche se continuo a non comprendere perché questa giornata non sia riconosciuta come festa nazionale: resta una evocazione, ma carica di emotività e memoria”.




