È stato firmato oggi, presso gli uffici della Procura generale di Napoli a Castel Capuano, un importante protocollo d’intesa che coinvolge la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli (guidata da Aldo Policastro), la Procura della Repubblica di Benevento (con il procuratore facente funzioni Gianfranco Scarfò), il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (con la dottoressa Lucia Castellano) e l’ASL di Benevento (rappresentata dal direttore generale Gennaro Volpe).
Il protocollo, che segue analoghe iniziative già attivate con le Procure di Napoli e Avellino, stabilisce una serie di linee guida condivise per gestire in modo coordinato e tempestivo eventuali episodi di violenza o traumi all’interno degli istituti penitenziari. L’obiettivo è duplice: garantire una presa in carico sanitaria immediata ed efficiente per i detenuti e consentire alla magistratura di intervenire subito, avviando le necessarie indagini in tempi rapidi.
In particolare, vengono definite procedure precise da seguire ogni volta che un detenuto risulti vittima di aggressioni o di altre forme di violenza. Condotte gravi che non solo contrastano con il senso della pena previsto dalla Costituzione, ma che rischiano di aggravare lo stato psicologico già delicato di chi si trova in carcere, contribuendo a una spirale di disagio che, purtroppo, in alcuni casi può portare a gesti estremi, come dimostra l’aumento dei suicidi in ambito penitenziario.
Grazie alla collaborazione tra personale medico, polizia penitenziaria e magistratura, si punta anche a contrastare quella sorta di rassegnazione alla violenza che spesso porta le vittime a non denunciare quanto subito o ad attribuire i fatti a presunte cadute accidentali.
Il protocollo rientra in un più ampio impegno per la sicurezza e la legalità all’interno delle carceri, con la consapevolezza che la tutela della salute e della dignità delle persone detenute è un tema centrale per migliorare concretamente le condizioni del sistema penitenziario.