Logo Napoli Network ok
Il maestro Alexander Lonquich chiude la Stagione Artistica 2024/2025 dell’Accademia di Santa Sofia – NTR24.TV

Il maestro Alexander Lonquich chiude la Stagione Artistica 2024/2025 dell’Accademia di Santa Sofia – NTR24.TV


Con un concerto di straordinaria intensità interpretativa firmato dal celebre pianista e direttore d’orchestra Alexander Lonquich, si è chiusa ufficialmente la stagione artistica 2024/2025 dell’Accademia di Santa Sofia, guidata dalla direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, con la consulenza scientifica di Aglaia McClintock e in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

“È stata una stagione densa di appuntamenti, resa possibile solo grazie alla collaborazione di amici e partner che hanno offerto un supporto concreto – ha dichiarato in apertura la direttrice artistica Marcella Parziale – un grazie sincero per averci seguito con passione e partecipazione. È solo un arrivederci: stiamo già lavorando alla prossima stagione e ci rivedremo prestissimo”.

Protagonista dell’evento conclusivo, svoltosi al Teatro Comunale di Benevento, è stato proprio Alexander Lonquich, nella doppia veste di pianista e direttore, alla guida dell’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala”, composta da circa cinquanta elementi tra allievi e docenti, curata dal maestro Maurizio Petrolo.

Il programma ha offerto al pubblico due capolavori assoluti del repertorio sinfonico-concertistico: la Sinfonia n. 41 in Do maggiore K.551 “Jupiter” di Mozart e il Concerto per pianoforte e orchestra n.3 in Do minore op.37 di Beethoven. Una performance accolta con entusiasmo e apprezzamento, grazie anche alla profonda sensibilità artistica e intelligenza musicale di Lonquich, considerato tra i più autorevoli interpreti della scena contemporanea.

L’orchestra era composta da: primi violini Niccolò Laiso, Luigi Abate, Vincenzo Iovino, Lucia Romeo, FebeBellaroba, Nicole Agata Nicoletti, Vincenzo Maria Liuzzi, Alessandro Martucci; secondi violini Manuela Raucci, Flavia Civico, Davide Marrone, Sara Marra. Antonia Leone, Antonia Valente; viole Alessandro Zerella, Michael Iadanza, Gianluigi Panarese, Donato Gobbo, Francesca De Gregorio, Eleonora Fonzo; violoncelli Gianluca Giganti, Manuel Ciccaglione, Donato Messina, Mario Crisci, Antonio Manicardi, Federico Emanuele Babini; contrabbassi Giuseppe Rutigliano, Martina Falzarano, Cosimo PioFerraro; flauti MarilùGrieco, DamianaCinque; oboi SalvatoreRuggiero, SimoneZimbardi; clarinetti Riccardo Amore, PietroCiriello; fagotti Francesco Bossone, LorenzoVallini; corni Gerardo Papa, SalvatoreDi Santi; Alessio trombe Puglisi, ValerioRomano; timpani Francesco PioPapaccio; maestro collaboratore di palcoscenico Adele Abate.

Come da consuetudine dell’Accademia, la serata è stata introdotta dal tradizionale preludio, momento di riflessione interdisciplinare a cura della prof.ssa Katia Fiorenza, docente di Diritto privato comparato presso l’Università del Sannio. Il suo intervento, dal titolo ‘Intelligenza artificiale e divario di genere’, ha proposto un lucido approfondimento sul delicato rapporto tra tecnologia, diritti e disuguaglianze.

“Le innovazioni scientifiche e tecnologiche degli ultimi decenni hanno comportato profondi cambiamenti – ha affermato Fiorenza – incidendo su diversi diritti fondamentali e facendo emergere nuove esigenze di regolamentazione. Una delle categorie maggiormente esposte agli effetti negativi dell’uso indiscriminato degli algoritmi è proprio quella delle donne. I sistemi di intelligenza artificiale possiedono la capacità di rafforzare e perpetuare stereotipi di genere, con il rischio di marginalizzare le donne su scala globale”. 

 

 





Source link

administrator

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *