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LA LETTERA- IANNOTTA: “GIU’ LE MANI DAL SIR. LA DISABILITA’ VA TUTELATA”

LA LETTERA- IANNOTTA: “GIU’ LE MANI DAL SIR. LA DISABILITA’ VA TUTELATA”


Caro Direttore, ha avuto luogo venerdì sera 3 ottobre, un importante momento di confronto, in un’affollata sala consiliare del comune di Piedimonte Matese. Presenti numerosi Sindaci del nostro Distretto Sanitario e i Presidenti del Parco Regionale del Matese, della Comunità Montana del Matese e dell’Ambito C4. Il tema era di grande attualità e molto delicato: la tutela al diritto della salute mentale nel nostro territorio.  Negli autorevoli interventi che avevano preceduto il mio, forte e unanime era stato l’allarme per la paventata chiusura della nostra SIR e per la determinazione della Unità Operativa di Salute Mentale (UOSM) del nostro Distretto Sanitario 15, diretta dal dott. Enrico Tresca, di voler affidare ai Servizi Sociali e al territorio persone con disabilità psichica stabilizzate dal punto di vista farmacologico.

Temi, peraltro, affrontati recentemente anche dalla sua testata in un puntuale articolo del vicedirettore, l’amico Emiddio Bianchi.  Nel mio intervento ho ringraziato innanzitutto i promotori e gli organizzatori per aver favorito una riflessione condivisa su di un argomento che, dalla legge 180 del 1978, nota come “legge Basaglia”, in poi, ha visto un profondo sconvolgimento normativo della materia, avendo essa sancito la chiusura dei manicomi in Italia e riformato radicalmente l’assistenza psichiatrica. Basando quest’ultima sull’integrazione sociale, la riabilitazione e la centralità della persona.
E riconoscendo al malato psichiatrico la dignità di persona con disabilità psichica. Disabilità psichica che, ricordo, può anche essere provvisoria.
In premessa ho tenuto a precisare che sono del tutto contrario alla chiusura della nostra SIR, costituendo essa una risorsa sanitaria del territorio e fonte di occupazione per nostri concittadini.
Ricordo la SIR è una struttura semiresidenziale, che afferisce all’UOSM, con finalità riabilitative e consente di sperimentare attività volte alla acquisizione o ri-acquisizione di abilità personali e/o sociali come la cura di sè, alla gestione della vita quotidiana, al mantenimento delle relazioni interpersonali, all’inserimento in esperienze lavorative.
Le iniziative a favore dell’inserimento sociale dei pazienti è mission professionale dell’UOSM, promuovendo l’attivazione delle reti sociali locali.
Ho quindi ritenuto opportuno richiamare la legislazione vigente in tema di disabilità.
A partire dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13.12.2006 che è stata, in data 24 febbraio 2009, ratificata dal Parlamento della Repubblica Italiana, divenendo legge dello Stato Italiano e in data 23 dicembre 2010 ratificata dal Parlamento Europeo. Essa riconosce che la disabilità è un concetto in evoluzione ed è il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri. La discriminazione contro qualsiasi persona sulla base della disabilità costituisce una violazione della dignità e del valore connaturati alla persona umana.
Nel nostro Paese il Decreto Legislativo 3 maggio 2024 n. 62 attua la legge delega sulla disabilità, introducendo un nuovo approccio basato sul modello biopsicosociale per definire la disabilità e sostituire termini come “handicap” con “persona con disabilità”. La normativa introduce una valutazione di base multidisciplinare e personalizzata che porta alla stesura del Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato, che supera le frammentazioni tra i settori sanitario, sociosanitario e sociale, per garantire il pieno godimento dei diritti della persona garantendo l’eliminazione delle barriere e l’implementazione dell’accomodamento ragionevole per l’effettiva partecipazione della persona nella società e nell’ambiente di vita. Viene pertanto introdotto l’obbligo di un accomodamento ragionevole per i soggetti pubblici e privati, per rimuovere gli ostacoli e garantire alle persone con disabilità la piena e effettiva partecipazione su base di uguaglianza.
Si introduce inoltre un nuovo processo di valutazione, che si svolge in un’unica visita presso l’INPS, per accertare il livello di sostegno necessario, che può variare da lieve a intensivo.
L’obiettivo è garantire la piena inclusione e autonomia delle persone con disabilità.
La normativa invita, inoltre, a sostituire termini obsoleti e discriminatori, come “handicap”, “portatore di handicap”, “handicappato” e “disabile”, con “persona con disabilità”.
Tornando agli aspetti locali ho ricordato come l’invito del dott. Tresca ad attivare le reti sociali locali viene da lontano e già l’11 febbraio del 2022, quando ero Presidente dell’Ambito Sociale C4, egli sollecitò con nota ufficiale l’Ambito e le Politiche Sociali dei comuni del Distretto 15 a farsi promotori di iniziative tese a favorire il reinserimento sociale di cittadini farmacologicamente stabilizzati.
La stessa sollecitazione il dott. Tresca operò nel suo intervento al convegno sulla transizione dei cittadini con la condizione di disturbo dello spettro autistico verso l’età adulta, che organizzai e tenemmo il 15.10.2022. Nei numerosi incontri con le Associazioni del territorio e nei Coordinamenti Istituzionali dell’Ambito C4, insieme all’allora Coordinatore dott. Antonio La Vecchia, questi temi abbiamo più volte posti in discussione, ricordando come l’integrazione sociosanitaria che si realizza nelle Unità di Valutazione Integrata (UVI) deve poi estendersi all’Ambito Sociale, alle istituzioni locali e alla rete sociale locale per realizzare percorsi di integrazione e reinserimento sociale.
Certamente tutto questo percorso, complesso e innovativo, non è stato poi facilitato, in quel tempo, dalla determinazione della nostra ASL, a mio parere poco lungimirante, di accorpare il Distretto 15 al Distretto 14, ponendo sotto responsabilità del dott. Tresca, per quanto riguarda la salute psichiatrica, un territorio che in quanto a superficie costituisce circa la metà della provincia di Caserta.In conclusione auspico che siano il dialogo, il confronto costruttivo, la creazione del capitale sociale e delle reti sociali, le direttive da seguire per assicurare al meglio la tutela al diritto della salute mentale nel nostro territorio.
Come stiamo già sperimentando, con la nostra amministrazione, con il progetto “PIEDIMONTE CITTA’ BLU E DELL’INCLUSIONE”.
la saluto con cordialità e la ringrazio per il tempo e lo spazio che vorrà riservare alla presente.
dott. Emilio Iannotta

L’articolo LA LETTERA- IANNOTTA: “GIU’ LE MANI DAL SIR. LA DISABILITA’ VA TUTELATA” proviene da Caserta Sera.



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