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Martina Carbonaro non è morta subito: “Agonia prolungata, cranio rotto e colpi al viso”, poi ha occultato il corpo

Martina Carbonaro non è morta subito: “Agonia prolungata, cranio rotto e colpi al viso”, poi ha occultato il corpo


I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Martina Carbonaro, la quattordicenne tragicamente uccisa ad Afragola, rivelano che la giovane non è morta immediatamente dopo l’aggressione, ma ha subito un’agonia prolungata e dolorosa. L’esame ha evidenziato quattro ferite principali e lesioni al collo, oltre a una vasta frattura cranica con emorragia, con colpi inferti sia frontalmente che nella parte posteriore del cranio. Questa scoperta rafforza l’ipotesi, già emersa dalle indagini preliminari, che Martina potesse essere ancora viva quando Alessio Tucci, il diciottenne reo confesso, ha occultato il suo corpo. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se, al momento dell’occultamento sotto un vecchio armadio il 27 maggio, la vittima fosse ancora cosciente o meno, dato che Tucci ha dichiarato che “non respirava più”.

L’efferatezza del gesto di Tucci è stata sottolineata sia dalla procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, che ha parlato di un’azione compiuta “con crudeltà”, sia dalla giudice Stefania Amodeo. Quest’ultima, convalidando il fermo e disponendo la custodia cautelare in carcere per l’indagato, ha descritto una personalità “allarmante”, “incapace di controllare i propri impulsi”. L’ordinanza del GIP ha evidenziato la “tranquillità” e “disinvoltura” con cui Alessio Tucci avrebbe agito, cancellando le chat con Martina dal proprio cellulare e da quello della vittima, nascondendo il telefono di Martina in un’intercapedine, e successivamente tornando a casa per farsi una doccia e uscire con gli amici, partecipando persino alle ricerche della quattordicenne.

Gli accertamenti autoptici, svolti dalla dottoressa Raffaella Salvarezza presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, confermano le prime valutazioni effettuate sul luogo del ritrovamento del corpo, un edificio diroccato adiacente all’ex stadio “Moccia” ad Afragola. Presenti all’autopsia anche i consulenti di parte nominati dalla famiglia di Martina, i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto, e per la famiglia Tucci, il medico legale Antonio Palmieri. Tra i quesiti cruciali posti dagli inquirenti vi è l’esatto numero dei colpi inferti, le parti del corpo colpite e, in particolare, l’orario preciso del decesso, per determinare se un tempestivo soccorso avrebbe potuto salvare la vita di Martina. Sono stati disposti ulteriori accertamenti isto-patologici e tossicologici. I funerali della giovane si terranno mercoledì alle 15, celebrati dal cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella basilica di Sant’Antonio.



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