Questa mattina, la Squadra Mobile e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno eseguito tre diverse ordinanze di custodia cautelare, due emesse dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e una dall’ Ufficio GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale Procura per i Minorenni, che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui 6 minorenni.
Le indagini, frutto del coordinamento investigativo tra le due Procure, attengono a due distinti ma collegati episodi di sangue: l’omicidio di Tufano Emanuele, verificatosi lo scorso 24.10.2024, e l’omicidio di Durante Emanuele del 15.3.2025, delitti commessi con metodo tipicamente camorristico.
Le capillari attività investigative della Squadra Mobile di Napoli hanno consentito di accertare che Tufano Emanuele è stato ucciso nel corso di un gravissimo conflitto a fuoco, iniziato in via Antonietta De Pace e conclusosi in via Carminiello al Mercato, tra due gruppi contrapposti di giovani, alcuni dei quali minorenni, provenienti dai quartieri Sanità e Mercato che, con le tipiche modalità della criminalità organizzata, si sono affrontati utilizzando almeno 5 armi ed esplodendo gli uni contro gli altri, ad altezza d’uomo e con l’intenzione di uccidere, numerosi colpi e, per un errore nell’uso dei mezzi di esecuzione, Tufano Emanuele veniva ucciso da uno dei componenti del suo stesso gruppo della Sanità.
Tale conflitto armato è maturato nell’ambito di contrasti tra gruppi criminali emergenti intenzionati ad acquisire il potere egemonico su diversi quartieri cittadini, mediante atti dimostrativi di supremazia criminale e controllo violento del territorio.
Grazie alle meticolose investigazioni della Squadra Mobile sono state identificate le 14 persone -otto maggiorenni e sei minori- che hanno partecipato allo scontro armato, destinatarie del provvedimento cautelare.
Riguardo all’omicidio di Durante Emanuele, le approfondite indagini compiute dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno permesso di identificarne i due autori e di dimostrare che il gravissimo fatto di sangue è strettamente correlato alla morte di Tufano Emanuele, essendo stato deciso, approvato ed attuato da soggetti appartenenti al gruppo camorristico Sequino del quartiere Sanità, recentemente ricostituitosi per il ritorno in libertà di una serie di affiliati, tra i quali l’indagato Pellecchia Salvatore, scarcerato il 22.1.2025, figlio di Pellecchia Silvestro, fratello di Pellecchia Maria Grazia, madre di Tufano Emanuele.
Gli indagati a seguito dell’omicidio di Emanuele Tufano hanno maturato la decisione di uccidere Durante Emanuele non solo e non tanto per vendicare la morte di Tufano ma soprattutto per dimostrare la permanenza della egemonia del clan Sequino sul territorio, anche a fronte di eventi che, seppur non strettamente attinenti a dinamiche di contrasto con altri sodalizi o ad epurazioni interne, nell’ottica del potere criminale minavano l’immagine e la credibilità dei Sequino, tenuto conto dei legami di uno degli indagati con la vittima e dei comportamenti ritenuti profondamente offensivi da parte degli autori del conflitto appartenenti al quartiere Sanità, mostratisi reticenti e irrispettosi nei riguardi del clan Sequino.