Sole, bagni e folla oceanica al Lido delle Monache: la cartolina idilliaca si sgretola rivelando un’amara verità. Il Primo Maggio ha dipinto Napoli con i colori vivaci di una ritrovata spensieratezza. Posillipo, con la sua gemma del Lido delle Monache, ha calamitato frotte di bagnanti desiderosi di inaugurare la stagione estiva sotto un cielo azzurro complice. Sorrisi, tuffi e l’eco festante della folla hanno vibrato nell’aria, creando l’illusione di un giorno perfetto.
Ma come spesso accade, la magia svanisce con il calar del sole, lasciando spazio a una realtà meno patinata. Quando la marea umana si è ritirata, rivelando la nuda sabbia, un’altra “marea”, ben più sgradevole, ha fatto la sua comparsa. L’obiettivo impietoso dei social media, attraverso l’occhio vigile del deputato Francesco Emilio Borrelli, ha immortalato l’oltraggio: un tappeto di rifiuti abbandonati, relitti di una “gioia” effimera consumata senza il minimo rispetto per la bellezza circostante.
Bottiglie di plastica, resti di cibo, involucri di ogni genere: un pugno nello stomaco per chi ama e rispetta il territorio. Le immagini, crude e eloquenti, denunciano un’inciviltà che non conosce stagione, un vizio purtroppo radicato che trasforma un angolo di paradiso in una discarica a cielo aperto.
Mentre le cronache cittadine raccontano anche di sequestri di merce abusiva e disagi sulla funicolare, l’episodio del Lido delle Monache solleva un interrogativo amaro: la spensieratezza di un giorno di festa può davvero giustificare lo sfregio di un luogo incantevole? La risposta, purtroppo, sembra emergere chiara dalla desolante “natura morta” di rifiuti lasciati sulla spiaggia: un monito silenzioso alla necessità di una maggiore consapevolezza e di un profondo senso civico, perché la bellezza di Napoli merita ben altro che essere “ostaggio” della nostra inciviltà.