“La Corte dei Conti conferma che i comuni non sono obbligati a far parte della società Sannio Acque e se decidono di farlo devono prima consultare i cittadini sui vantaggi e i rischi. Per la quinta volta il coordinatore dell’EIC sannita, Pompilio Forgione, ha proposto una delibera sbagliata”. E’ quanto scrive in un comunicato Giovanni Seneca, presidente del Comitato sannita Acqua Bene Comune, sottoscritto anche da “Altra Benevento è possibile”, Libera, Anpi, Europa Verde, Sinistra Italiana, Potere al Popolo e Gruppo Acqua M5 stelle
“La Corte dei Conti – Sezione di Controllo per la Campania – con la delibera n. 161/2025/PASP del 28 maggio 2025, pubblicata il 6 giugno, ha espresso un “parere parzialmente negativo” sulla delibera con la quale il Consiglio Comunale di Campoli Monte Taburno, lo scorso 18 aprile, ha deciso di acquisire le quote della costituenda società Sannio Acque srl, prevista per la gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Benevento.
La Corte – dicono i firmatari – ha ribadito che i Comuni non sono obbligati ad aderire alla società, contrariamente a quanto sostenuto dall’Ente Idrico Campano e dal Settore Acque della Regione Campania, ricordando di aver già assunto tale decisione con la delibera n. 81 del 7 marzo 2023, con la quale esprimeva parere negativo alla adesione del Comune di Solopaca a Sannio Acque. E proprio il sindaco di Solopaca, Pompilio Forgione, in qualità di coordinatore del distretto sannita dell’EIC, ha partecipato il 18 aprile al Consiglio Comunale di Campoli Monte Taburno per sollecitare l’adesione alla nuova società, usando argomentazioni nuovamente censurate dalla Corte.
I magistrati contabili – prosegue la nota – hanno anche stabilito, come ribadito dai comitati e dai partiti firmatari, che i Comuni non possono limitarsi ad approvare gli atti inviati dall’EIC senza una valutazione puntuale su vantaggi e rischi, e che prima della deliberazione in Consiglio Comunale è necessaria una consultazione pubblica.
Particolarmente gravi sono le censure mosse dalla Corte: viene evidenziato che il socio privato non assume alcun rischio, “garantendosi invece il diritto alla remunerazione per le opere e servizi resi”, scaricando gli oneri sulle tariffe a carico dei cittadini. “Davanti all’ennesima bocciatura e al fallimento della privatizzazione dell’acqua – scrivono i firmatari – invitiamo il coordinatore Pompilio Forgione a dimettersi dalla carica di coordinatore di distretto. I 78 Consigli Comunali sanniti e tutti i consiglieri, infatti, si guarderanno bene dall’aderire a Sannio Acque srl, per evitare di esporsi ai seri rischi di responsabilità evidenziati dalla Corte dei Conti”.
Le associazioni ricordano che “sono passati tre anni da quando abbiamo gridato che la scelta pubblica era la più facile e conveniente, ma non siamo stati ascoltati e, nel frattempo, i finanziamenti del PNRR legati alla costituzione del gestore unico sono andati perduti, come da noi ampiamente previsto”.
Infine un appello diretto al sindaco di Benevento: “Invitiamo il sindaco Mastella a fare un atto di umiltà e abbandonare questo scellerato progetto, per passare ad una gestione in house, senza nessuna gara d’appalto, al fine di gestire l’acqua bene comune nell’esclusivo interesse della collettività, invece di affidarla alle multinazionali che nei prossimi decenni, con i cambiamenti climatici in atto, non esiteranno a farcela pagare a peso d’oro”.