“Errare è umano, perseverare diabolico, ma serve davvero impegno per farsi bocciare per la quinta volta, con ripetuti segni di matita rossa, la ormai famigerata delibera su Sannio Acque.
Si parla della società che dovrebbe gestire la fornitura dell’acqua in un territorio sempre più fragile, che sconta un colpevolissimo mancato investimento su reti colabrodo, in uno scenario di preoccupante siccità Eppure superficialità e arroganza restano la cifra stilistica di questa gestione”. Così in una nota i consiglieri comunali di ‘Alternativa per Benevento’.
“La Corte dei Conti ha ribadito, ancora una volta, alcuni dei rilievi che anni fa avevamo sollevato del nostro primo esposto. Censure, gravissime, che, dietro argomentazioni tecnico-giuridiche, rivelano una questione politica che dovrebbe suscitare sollevazione popolare. Sicuramente la censura più macroscopica riguarda (ancora una volta) la clausola di salvaguardia del socio privato, che non assume il rischio finanziario, vedendosi garantito il diritto alla remunerazione sulle opere e i servizi resi, scaricando il rischio e quindi il costo sul socio pubblico, in poche parole sulle tasche dei cittadini.
La vicenda Sannio Acque è l’emblema della totale inadeguatezza della classe dirigente mastelliana, che continua ad inanellare un errore dopo l’altro. La gestione del servizio idrico resta ferma al palo e, dopo aver perso l’occasione del Pnrr per l’ammodernamento della rete, si lascia nel guado ogni intervento per quella che – senza dubbio e non solo a Benevento – resta una delle principali emergenze sul tavolo.
Per non parlare del clamore mediatico che ha accompagnato la posa della prima pietra dell’impianto di filtri a carboni attivi, un progetto del 2021 che avrebbe dovuto tamponare la nota questione del tetracloroetilene. Anziché esultare, questa Amministrazione si sarebbe dovuta scusare con gli abitanti dei quartieri serviti dalla centrale di Pezzapiana per questo clamoroso ritardo”, conclude l’opposizione.