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Il Sannio è tra le province italiane con il livello di spesa più contenuto, ma dove la quota destinata agli alimenti è tra le più alte del Paese. A rilevarlo è un’analisi del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne – Unioncamere, che ha monitorato l’evoluzione dei consumi delle famiglie italiane tra il 2019 e il 2023 a livello provinciale.
Nel 2023, i consumi delle famiglie residenti nelle provincia di Benevento ammontano a 3,7 milioni di euro, pari allo 0,3% del totale nazionale. La spesa pro-capite si attesta a 14.177 euro, ben al di sotto della media nazionale di 20.510 euro.
Il Sannio ha registrato una crescita del 15,4% rispetto al 2019, un dato in linea con l’andamento del Mezzogiorno, che ha visto nel quinquennio post-pandemico il maggior incremento dei consumi a livello nazionale (+15,7%).
Ciò che distingue la provincia nel panorama nazionale è l’elevata incidenza della spesa alimentare sui consumi totali. Con 1,02 milioni di euro spesi per beni alimentari, pari al 25,9% dei consumi totali, il Sannio si posiziona tra i territori con il maggior peso della spesa destinata al cibo.
Questo dato, che supera abbondantemente la media italiana (18,6%), è interpretato dagli esperti come un indicatore di vulnerabilità economica, tipico delle aree dove il reddito disponibile è inferiore e le spese per beni essenziali assorbono una fetta rilevante del bilancio familiare.
Rispetto ad Avellino, provincia confinante, Benevento si distingue per un profilo di spesa più fragile. L’Irpinia, infatti, presenta un consumo pro-capite leggermente superiore (14.789 euro) e un’incidenza della spesa alimentare pari al 25,9%, con una crescita dei consumi totali ancor più marcata: +18,1% nel periodo 2019–2023.
