Mentre la tragica fine di Martina Carbonaro ad Afragola, vittima di femminicidio, rischia di finire nel dimenticatoio, un altro episodio agghiacciante, a soli venti minuti di auto, ad Acerra, ha sfiorato l’ennesima tragedia nel “buco nero” della provincia di Napoli. Fortunatamente, questa volta l’aggressore è finito in carcere e la sua vittima è viva, seppur per puro caso.
La vicenda, ricostruita dai Carabinieri, ha per protagonista una ragazza di 19 anni che stava trascorrendo una serata serena con tre amiche su una panchina in via Palatucci. Voleva dimenticare l’ex compagno, un operaio incensurato di 20 anni del posto, e le vessazioni subite durante una relazione durata circa nove mesi e conclusa cinque mesi fa. Secondo gli inquirenti, il legame era segnato da continui maltrattamenti mai denunciati. Il giovane, accecato da una gelosia patologica, costringeva la ragazza a isolarsi e a eliminare ogni contatto sociale, cercando di controllarle la vita. In passato l’aveva già picchiata e morsa, lasciando ferite che la vittima aveva fotografato e conservato sul cellulare, senza però trovare il coraggio di denunciare.
Dopo la rottura, il 20enne non si era rassegnato e aveva iniziato a perseguitarla ovunque: sotto casa, nel palazzo, nei luoghi che frequentava. Aveva tentato di aggredirla e più volte danneggiato la sua auto. Lo scorso maggio, le aveva sputato in faccia in pieno centro. Anche questi episodi erano rimasti impuniti. L’epilogo è arrivato pochi giorni fa, quando l’uomo ha individuato la ragazza su una panchina. Accecato dalla furia e dalla gelosia per le sue chiamate ossessive rimaste senza risposta, l’ha raggiunta, insultata e colpita con uno schiaffo. Mentre la giovane fuggiva per rifugiarsi in auto con le amiche, il 20enne ha accelerato con lo scooter, travolgendo in pieno il gruppo. Tutte e quattro le ragazze sono finite in ospedale con lesioni non gravi e nessuna in pericolo di vita.
Il giorno dopo l’aggressione, la 19enne, forse anche incoraggiata dalle amiche, ha finalmente trovato la forza di recarsi dai Carabinieri. Ha raccontato ogni dettaglio: l’aggressione subita e tutti gli episodi di maltrattamenti e stalking mai denunciati prima. I militari hanno avviato immediatamente le indagini, raccogliendo numerosi elementi a carico del giovane. Il 20enne è stato rintracciato e arrestato, e si trova ora nel carcere di Poggioreale, dovendo rispondere di accuse pesanti: atti persecutori, maltrattamenti, lesioni e percosse.