Il Comune di Telese Terme ha ufficialmente accettato la donazione di tre opere artistiche immateriali, consistenti in progetti scultorei, da parte dell’architetto Vincenzo Vallone.
Artista poliedrico, architetto e regista Vincenzo Vallone – nato a Telese Terme, dove tuttora vive e lavora – ha voluto compiere questo gesto come atto d’amore verso la sua terra, in un periodo storico segnato da profondi eventi drammatici. La donazione si compone di tre progetti dedicati a installazioni e sculture che andranno ad arricchire il patrimonio artistico della città e dell’intera Valle Telesina. Le opere donate sono così denominate: La Porta della Città, Sinphonia di Cuori, Obelisco Telesino.
Queste creazioni, che l’artista definisce “lamiere fiorite”, rappresentano la sintesi della sua visione estetica: un’arte radicata nel territorio, ispirata al culto del bello e alla forza evocativa della memoria collettiva. Telese, con le sue acque termali e la sua storia millenaria, è la fonte primaria della sua ispirazione. Ogni elemento scultoreo narra la potenza del passato, tessendo un ponte tra generazioni, in una narrazione visiva che si fa monito e speranza per il futuro.
Il messaggio dell’artista, rivolto soprattutto ai giovani, è un invito a non smarrire la propria identità e a riconoscersi come parte integrante della meravigliosa “Tela della Vita”.
Architetto di formazione, Vincenzo Vallone ha dedicato la sua carriera alla progettazione urbana, al recupero del patrimonio storico, alla pianificazione del territorio e alla salvaguardia ambientale e paesaggistica. Pittore sin da giovane, ha sviluppato un linguaggio personale attraverso le sue “lamiere fiorite”, opere che documentano la contemporaneità e che sono state esposte in prestigiose gallerie europee e a Dubai.
È anche regista e autore di documentari che raccontano la storia con sensibilità artistica e rigore scientifico. I suoi lavori spaziano nel tempo: dal documentario preistorico “Scipionyx Samniticus” (sul piccolo dinosauro rinvenuto nel Sannio), fino a “Vallone: Fiori dal Cielo”, passando per l’epoca romana, il periodo normanno e l’anno Mille, con il restauro dell’Abbazia benedettina dei SS. Salvatore in San Salvatore Telesino.
Tra le sue opere si annoverano: il monumento contro la violenza sulle donne a Gioia Sannitica; il restauro del campanile e della Chiesa di Santo Stefano a Telese Terme; il Monumento ai Caduti di Telese Terme, ispirato ai siti archeologici dell’Isola di Pasqua; il documentario barocco “De Matteis, l’Epifania”, dedicato alla volta della Chiesa di San Sebastiano; la rievocazione del Gran Tour borbonico nella Chiesa di San Sebastiano di Guardia Sanframondi, gioiello del Sannio; “Sorprendentemente Tonino” (2023), un toccante racconto di memoria e vita attraverso il personaggio di Antonio Conte.
La sua ultima opera cinematografica, realizzata nel 2025, è il documentario “Telesia Docet – La Casa dei Gladiatori”, un viaggio nell’antico sito di Telesia, culla di civiltà anteriore persino a Pompei. L’opera restituisce al pubblico l’immagine di una città straordinaria, dotata di Teatro, Basilica, Terme, una propria moneta e l’unico esempio noto in Italia di “mesopirgo”, con una vera e propria Casa dei Gladiatori, luogo di vita e di addestramento degli antichi guerrieri sanniti.