MONTORO- Scacco alla banda dei “baby” (così sono stati definiti per la giovanissima età, anche perche’ poco più che maggiorenni) ladri di auto, guidata da un ventenne di Fisciano. All’alba i Carabinieri della Compagnia di Solofra hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di cinque degli otto indagati dalla Procura di Avellino. Nello specifico quattro misure di custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari. I destinatari sono V.D P, 20 anni di Fisciano, difeso dall’avvocato Matteo Raffaele Fimiani del Foro di Avellino, T.F, 22 anni di Fisciano, difeso dall’avvocato Vincenzo Iasuozzi del Foro di Avellino, S.D.C, 20 anni di Montoro, difeso dall’avvocato Raffaele Donadio del foro di Torre Annunziata, M.P, 44 anni di Terzigno (Na) difeso dall’avvocato Gennaro De Gennaro. Misura cautelare agli arresti domiciliari invece per un ventiduenne di Montoro, D.T, difeso dall’avvocato Michele Florimo. Rigetatta la misura per due ragazze ed un altro soggetto per cui non si e’ ravvisata la gravita’ indiziaria, difesi dagli avvocati Matteo Raffaele Fimiani, Adriano Randaccio del foro di Torre Annunziata e Domenico Iannone del foro di Nocera Inferiore. La Procura di Avellino aveva chiesto otto misure cautelari (quattro in carcere e quattro ai domiciliari) nei confronti della banda specializzata in furti di auto che agiva sulla Valle dell’ Irno a cavallo tra montorese e salernitano. Misure cautelari per cui era stato disposto l’interrogatorio preventivo davanti al Gip del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza, dove erano comparsi gli otto indagati destinatari della richiesta di misura cautelare. A capo della banda un ventenne di Fisciano, che giovanissimo avrebbe guidato gli altri sette componenti tutti residenti tra montorese e salernitano, anche loro poco più che ventenni, tranne il soggetto partecipe al gruppo che forniva secondo gli accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di Solofra, la centralina per mettere in moto le vetture nel mirino e poi rubate.
LE CONTESTAZIONI
L’accusa principale nei confronti dei cinque destinatari della misura cautelare e’ quella di associazione a delinquere finalizzata al compimento di reati contro il patrimonio (furti pluriaggravati tentati consumati 2 autoriciclaggi), ricoprendo diversi compiti e ruoli ed in particolare il ventenne V.D.P avrebbe diretto ed organizzato l’associazione, si sarebbe anche reso responsabile materialmente, in concorso con gli altri indagati, dei furti di autovettura. Al ventenne anche il ruolo di individuare le auto da rubare, impartendo telefonicamente le disposizioni e dei raid sarebbe anche stato notiziato tempestivamente dagli altri indagati al termine dei furti. Secondo le accuse in alcune occasioni avrebbe provveduto anche a smontare i pezzi dalle autovetture rubate. T.F e S.D.C realizzavano matcrialmente i furti, stesso ruolo per F.T che oltre al compimento materiale dei materiali det furti faceva anche da procacciatore dei veicoli rubati. Infine P.M, che avrebbe fornito ai materiali esecutori dei furti, le centraline utilizzate per asportare i veicoli con l’ inserimento nelle porte ODB (una presa che si trova al volante per diagnosticare problemi con centralina) dei veicoli, fornendo anche indicazioni utili per la riuscita dei colpi.
L’INDAGINE
Il primo raid era avvenuto proprio a Montoro, il 10 marzo scorso (da qui la competenza per territorio ad Avellino). Otto su ventitre’ furti pluriaggravati di auto avvenuti a cavallo tra la provincia di Avellino e Salerno registrati tra il marzo e il giugno del 2025 sarebbero stati realizzati solo a Montoro, gli altri tutti a cavallo tra Contrada, Forino, Fisciano. Le indagini di Carabinieri e Procura di Avellino hanno portato ad individuare gli otto indagati, tra loro anche due ragazze ventenni che venivano utilizzate per non destare sospetti in caso di controllo delle forze dell’ordine prima di eseguire i colpi. La contestazione per tutti e’ associazione a delinquere finalizzata al compimento di furti aggravati.
I RAID RICOSTRUITI DALLE INDAGINI
Il primo raid era avvenuto nella notte del 10 marzo scorso a Montoro, quando la banda era entrata in azione per il furto di una Panda. La settimana successiva invece avevano colpito a Fisciano, stavolta una Giulietta, stesso modus operandi, prima l’effrazione dello sportello e poi il danneggiamento del nottolino di accensione. Il giorno dopo ancora in azione a Montoro, alle quattto del mattino era stata rubata una Fiat Grande Punto. Un mese circa di distanza per il nuovo colpo, anche questa volta a Montoro dove la banda il 28 aprile porta via una Fiat Panda. I malviventi agiscono pure qualche giorno dopo, la notte del 1 maggio a Contrada, questa volta nel mirino finisce una Fiat 500. I raid continuano a breve distanza temporale. Il 6 maggio ci sono due furti in pieno giorno, tra le 15:30 e le 18:00 vengono portate via una vettura a Serino e l’altra a Montoro. Nel solo mese di maggio avevano eseguito sette furti a Montoro, due a Contrada, altrettanti a Forino. L’ultimo colpo era avvenuto il 3 giugno.
L’INSEGUIMENTO
Due degli indagati sottoposti alla misura cautelare devono rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale. Nella notte del 27 maggio, dopo un furto avvenuto a Montoro, la vettura dei malviventi era stata intercettata da una pattuglia del Norm (Nucleo Operativo Radiomobile) della Compagnia di Solofra, che aveva intimato l’alt, forzato da parte dei due presunti autori del raid. Ne era nato un inseguimento fino alla vicina zona di Fisciano in Contrada Pizzolano. Per gli indagati ora bisognerà attendere, nel caso di impugnazione del provvedimento, la decisione dei magistrati del Tribunale del Riesame.
Aerre

